TFR in busta paga mensile: cosa dice la normativa?
Roberto Camera risponde alle domande degli utenti
In accordo con il lavoratore, posso prevedere in busta paga la quota mensile maturata di TFR?
Il tema del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e della sua gestione durante il rapporto di lavoro è spesso oggetto di dubbi e interpretazioni. Uno di questi riguarda la possibilità di erogare il TFR mensilmente in busta paga, su accordo tra lavoratore e datore di lavoro.
A fare chiarezza è l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con la nota n. 616 del 3 aprile 2025, che stabilisce precisi limiti a questa prassi.
Si può inserire il TFR in busta paga ogni mese?
No, non è possibile erogare mensilmente in busta paga la quota di TFR maturata, nemmeno con l’accordo del lavoratore. Farlo, infatti, trasformerebbe quel rateo in una componente della retribuzione ordinaria, con tutte le relative conseguenze in termini di:
- obblighi contributivi;
- imposizione fiscale;
- disciplina del rapporto di lavoro.
Cosa si può fare invece?
L’unica possibilità prevista riguarda l’anticipazione del TFR già maturato fino a un certo momento. Questo tipo di operazione può essere oggetto di accordo tra le parti, ma deve riguardare solo l’importo effettivamente accantonato al momento della pattuizione.
Perché non è ammesso il pagamento mensile?
L’Ispettorato sottolinea che un’erogazione mensile andrebbe a snaturare la funzione del TFR, che è quella di fornire un sostegno economico al lavoratore al termine del rapporto di lavoro. Trasformare il TFR in una forma di retribuzione corrente significa alterare la sua natura giuridica e fiscale.
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