Sindrome da Burnout, quando il lavoro “brucia”: cos’è e come evitarla
Il Burnout è stato riconosciuto come "sindrome" dall'Organizzazione Mondiale della Sanità: come fare per prevenirla
I primi a definire e descrivere il fenomeno di “Burnout” furono lo psichiatra statunitense di origine tedesca Herbert Freudenberger nel 1974 e la sociologa Christina Maslach nel 1976. I due esperti notarono il problema all’interno di un reparto di igiene mentale, dove rilevarono un impoverimento emozionale e motivazionale che comportò un calo di impegno da parte di alcuni operatori. A seguito delle loro osservazioni, negli anni ’80 nacquero numerosi studi empirici, con l’obiettivo di trovare gli strumenti più adatti per valutare ed accertare il burnout.
Il Burnout è una sindrome
Nel maggio 2019 il burnout è stato riconosciuto come “sindrome“, ed è stato inserito nell’11esima revisione dell’International Classification of Disease (ICD), il testo di riferimento globale per tutte le patologie e le condizioni di salute. Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il burnout (dall’inglese letteralmente “bruciato” o “esaurito”) è un fenomeno che si sviluppa sui luoghi di lavoro e deriva da uno stress cronico che non riesce ad essere ben gestito. Esso provoca affaticamento, insoddisfazione, logoramento e inattività, fino a un totale disinteresse per la propria attività professionale.
La diffusione in Occidente
La sindrome da Burnout è una patologia in costante aumento tra i lavoratori dei paesi occidentali, cresciuta di pari passo col progredire della tecnologia. Molti contesti lavorativi richiedono un grosso impegno sotto tanti punti di vista, e a volte il lavoratore si sente oppresso e incapace di gestire al meglio le proprie energie. Col tempo, questa condizione di “gabbia di impotenza” risucchia le persone in una spirale che li consuma. Questo malessere produce nel lavoratore una progressiva apatia verso il proprio lavoro, e un senso di insoddisfazione perenne.
Come evitare la sindrome da Burnout
Chiaramente, lo stress lavorativo temporaneo non è una condizione patologica ma uno degli stati ordinari della vita professionale, soggetta a molte fasi di passaggio. La sindrome da Burnout, invece, si diagnostica quando la condizione di “esaurimento” di energie è prolungata nel tempo e provoca malesseri di vario tipo. Per evitare di raggiungere questo stato, il lavoratore può attuare diverse tutele personali:
- Rispettare le proprie esigenze (sonno, cibo, attività fisica ecc.) e dare spazio sufficiente alle fasi di recupero dopo il lavoro, dedicandosi anche alle proprie passioni;
- Sul lavoro fissare solo obiettivi raggiungibili, essendo tolleranti con se stessi e i propri limiti;
- Definire le priorità e eventualmente delegare il lavoro quando i ritmi diventano davvero eccessivi;
- Evitare conflitti con i colleghi e avere sempre un atteggiamento proattivo;
- Condurre uno stile di vita sano per avere maggiore reattività e resistenza allo stress.
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