Retribuzione giornaliera 2020 – L’INPS fissa il limite minimo adeguato al costo della vita

L'Inps comunica i minimi di retribuzione giornaliera sui quali calcolare i contributi dei dipendenti ai fini previdenziali

Retribuzione giornaliera 2020 – L’INPS fissa il limite minimo adeguato al costo della vita

Retribuzione giornaliera: le novità del 2020

Con la circolare n.9 del 29 gennaio l’Inps comunica i minimi di retribuzione giornaliera sui quali calcolare i contributi dei dipendenti ai fini della pensione e dell’assistenza. L’INPS stabilisce che gli importi minimi giornalieri di retribuzione dei lavoratori dipendenti, se non corrispondenti a quanto previsto dal legislatore, devono essere adeguati.

La circolare tende a precisare qual è la retribuzione minima giornaliera per il 2020 dal momento che ogni anno va rivalutata con adeguamento al costo della vita (analogo discorso per le pensioni).

L’articolo 1, comma 1, del decreto n. 338/1989, convertito dalla Legge n. 389/1989 detta le basi per il calcolo della retribuzione minima sulle quali si baserà la pensione dei lavoratori per il 2020:

“la pensione dei lavoratori non può essere inferiore all’importo delle retribuzioni stabilito da leggi, regolamenti, contratti collettivi, stipulati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative su base nazionale, ovvero da accordi collettivi o contratti individuali, qualora ne derivi una retribuzione d’importo superiore a quello previsto dal contratto collettivo” 

I datori di lavoro che prevedono una retribuzione per il dipendente inferiore a quanto stabilito dai Contratti Collettivi Nazionali, devono necessariamente adeguarsi.

Gli importi minimi per il 2020

Nella circolare si stabiliscono gli importi minimi per il 2020 sulla base della rivalutazione, come avviene per le pensioni, sulla base dell’articolo 7 comma 1 del decreto legge n.463/1983.

Per rivalutazione si intende l’adeguamento dell’importo minimo al costo della vita. Nel 2019 il tasso di rivalutazione delle pensioni stabilito dall’Istat è dello 0,5%. A partire dal 1°gennaio 2020 anche gli importi minimi giornalieri dei dipendenti devono essere ragguagliati a 48,98 euro. Tale cifra rappresenta il 9,5% dell’importo minimo di pensione pari a 515,58 euro mensili a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

La circolare specifica che il datore di lavoro non deve rispettare il minimale stabilito per il 2020 quando è prevista l’erogazione di trattamenti integrativi a fini mutualistici inferiori al limite stabilito che abbiamo sopra riportato.

Contributi dipendenti a tempo parziale

Nella circolare INPS ci sono delle novità importanti anche per i dipendenti a tempo parziale. Anche per questa categoria di lavoratori l’INPS stabilisce il minimo di retribuzione sulla base dell’adeguamento al costo della vita e la rivalutazione delle pensioni

Nella circolare, si stabilisce il minimo orario del dipendente a tempo parziale e in particolare l’INPS suddivide i lavoratori sulla base delle ore settimanali lavorate:

  • per i dipendenti a tempo parziale che lavorano 40 ore settimanali il minimo orario deve essere di 7,35 euro. Si calcola moltiplicando il minimo giornaliero 48,98 euro per i 6 giorni settimanali di lavoro e dividendolo per le 40 ore settimanali lavorate dal dipendente.
  • lo stesso calcolo viene applicato per i lavoratori a tempo parziale con 36 ore settimanali. Il minimo orario stabilito è di 6,80 euro: 48,98 x 5 /36, dove 5 sono i giorni della settimana in cui il lavoratore presta servizio.

L’allegato 1 della circolare INPS contiene le tabelle degli importi minimi divisi per categorie di lavoratori. Tali importi devono essere adeguati al minimo giornaliero stabilito a fini retributivi di euro 48,98.

Massimale annuo per i contributi dei dipendenti

L’INPS stabilisce anche il massimale annuo 2020 per i contributi dei dipendenti a fini previdenziali. L’articolo 2, comma 18, secondo periodo, della Legge n.335/1995 stabilisce un massimale annuo della base contributiva e pensionabile. Per i lavoratori iscritti successivamente al 31/12/1995 (passaggio dal sistema retributivo al contributivo per il calcolo della pensione) a forme pensionistiche obbligatorie e per coloro che optano per la pensione con il sistema contributivo, il massimale annuo del 2020 è pari fa 103.055,00 euro.

La retribuzione eccedente il massimale e relativa contribuzione minore possono essere riportate e denunciate dal datore di lavoro che utilizza la sezione PosContributiva del flusso Uniemens.

  Scarica la circolare INPS n.9

 

 

 

 

 

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