Rapporto Bes sul benessere economico: aumentano le disuguaglianze

L'Istat ha diffuso il decimo Rapporto Bes, uno studio che fotografa i principali fenomeni economici, sociali e ambientali del nostro Paese

Rapporto Bes sul benessere economico: aumentano le disuguaglianze

L’Istat ha pubblicato recentemente il decimo Rapporto Bes (Benessere equo sostenibile), che fotografa i principali fenomeni economici, sociali e ambientali del nostro Paese, analizzando una serie di indicatori suddivisi in 12 domini.

Per quanto riguarda la situazione del benessere economico, l’Istituto Nazionale di Statistica ne certifica il peggioramento complessivo, con picchi bassi raggiunti nel 2022. Nel rapporto si legge che la pandemia ha modificato in maniera sostanziale il modo in cui le famiglie percepiscono la propria condizione economica, così tanto da capovolgere il trend positivo instauratosi negli anni precedenti sullo stesso tema: “La quota di coloro che dichiarano di aver visto peggiorare la propria situazione economica rispetto all’anno precedente, pari al 25,8% nel 2019, cresce nei due anni di pandemia e continua ad aumentare nel 2022, fino ad arrivare al 35,1%, livello mai raggiunto in precedenza”. 

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Lo stesso andamento analogo si registra per la quota di persone che dichiarano di arrivare a fine mese con grande difficoltà, in aumento dall’8,2% nel 2019 al 9,1% nel 2021, ma anche per la quota di persone che vivono in famiglie con una situazione di grave deprivazione abitativa che passa dal 5,0% nel 2019 al 5,9% nel 2021.

Ad un trend complessivamente calante si accompagnano anche le disparità territoriali, che persistono. Al Sud aumenta ulteriormente la quota di coloro che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (da 17,3% a 20,6%); tale condizione appare diffondersi anche nel Centro, pur mantenendo dei livelli più contenuti (dal 7,6% al 9,7%). Anche la grande difficoltà ad arrivare a fine mese è più sentita nel Mezzogiorno (16,4% di individui contro 4,3% nel Centro e 6,0% nel Nord), e in aumento rispetto al 2019.

Nelle regioni del Mezzogiorno il rischio di povertà più elevato si associa anche a valori più alti dell’indice di disuguaglianza (rapporto tra il reddito posseduto dal 20% più ricco della popolazione e il 20% più povero) che supera il valore medio dell’Italia (5,9 era 5,7 sui redditi del 2019) in Sardegna (6,1), Calabria (6,4), Sicilia e Campania (7,2 e 7,5 rispettivamente).

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Le analisi Istat consentono di porre attenzione a quei fattori necessariamente da migliorare con l’attuazione di misure e strategie che combattano la povertà e permettano l’accesso ad opportunità dignitose di istruzione e formazione.

Autore

Federica Barbi
Federica Barbi 157 posts

Laureata in Lettere Moderne all’Università Federico II di Napoli, Giornalista e Social Media Manager. "Gioco" con le parole da tutta la vita. Ogni giorno provo ad usarle con armonia: “La comunicazione non è quello che diciamo, bensì quello che arriva agli altri”

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