Istat: a gennaio 2023 +35mila occupati. In crescita l’occupazione femminile
Il dato più in ombra del report è quello della disoccupazione giovanile, risalita al 22,9%
L’Istat ha pubblicato i primi dati (provvisori) del 2023 relativi all’occupazione in Italia. Il bilancio è molto positivo in termini di crescita dell’occupazione stabile e della maggiore inclusione delle donne, meno per l’occupazione giovanile. Ma vediamo i numeri del dettaglio.
A gennaio l’Istat ha contato (su dicembre 2022) 35mila occupati in più, di cui 30mila sono donne. L’occupazione femminile, da gennaio 2022, conta un +246mila. Il tasso di occupazione è salito al 60,8% complessivo (per le donne +51,9%, per gli uomini 69,7%). Il numero totale di occupati ha toccato quota 23.309.000, il dato più alto dall’inizio delle valutazioni storiche mensili (gennaio 2004).
Degli occupati, 15.335.000 sono dipendenti a tempo indeterminato (+464mila da gennaio 2022), mentre i dipendenti a termine sono calati di 50mila unità rispetto allo scorso anno. Come si può notare, il mercato del lavoro, in valori assoluti, mostra segnali di ripresa, come conferma anche la diminuzione degli inattivi, che registrano una percentuale del 33,7%, una delle più basse di sempre.
Il dato più in ombra, invece, è quello relativo all’occupazione giovanile: il tasso di occupazione degli under25 e nella fascia d’età successiva, tra i 25 e i 34 anni, è calato dello 0,3%, mentre è aumentata sia la disoccupazione sia l’inattività. Il tasso di disoccupazione degli under25 è risalito al 22,9%, tra i peggiori a livello internazionale (l’Italia è davanti solo a Spagna e Grecia). Il trend positivo riguarda invece soprattutto la fascia centrale del lavoro (35-49 anni e 50-64 anni).
Il primo bilancio del 2023, comunque, fa ben sperare, ma è importante continuare a lavorare per la più ampia e migliore occupabilità di tutti.
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