Inclusione, lavoro e diritti: un percorso per le persone con disabilità
Il panorama delle persone con disabilità in Italia e nel mondo evidenzia sfide cruciali legate all’inclusione sociale, all’occupazione e al riconoscimento dei diritti dei caregiver. Nonostante gli sforzi normativi e gli impegni presi a livello internazionale, i dati mostrano che molto resta da fare per garantire pari opportunità e dignità a milioni di persone.
Lavoro: una meta ancora lontana
A livello globale, il “Rapporto sulla Disabilità e lo Sviluppo 2024” delle Nazioni Unite denuncia ritardi significativi nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Solo il 30% degli obiettivi dedicati alle persone con disabilità ha visto progressi tangibili, mentre per il 14% si sono registrati peggioramenti. In Italia, la situazione non è più rosea: tra i circa 3 milioni di italiani con gravi limitazioni, solo il 32,5% ha un impiego, un dato migliorato di poco rispetto al 29,9% del 2009.
Le donne e le persone tra i 45 e i 64 anni affrontano le difficoltà maggiori. Solo il 26,7% delle donne con gravi limitazioni ha un lavoro, contro il 36,3% degli uomini, e il 62,2% delle persone più mature è inoccupato o in cerca di lavoro. Anche quando il lavoro c’è, le condizioni spesso non sono ideali: una donna su cinque segnala barriere culturali, disparità di trattamento e molestie.
Nonostante le norme italiane come la Legge 68/1999, che promuove l’inclusione lavorativa tramite quote obbligatorie e collocamento mirato, molte aziende non rispettano gli obblighi di assunzione. Le cooperative sociali rappresentano un modello di integrazione, con il Veneto come esempio virtuoso, grazie a 281 convenzioni che hanno coinvolto 560 persone con disabilità solo nel 2024.
La riforma italiana e il “Progetto di Vita”
A livello nazionale, il governo ha introdotto la riforma della disabilità approvata nel luglio 2024, che a gennaio 2025 entrerà in una fase sperimentale in nove province. La riforma punta a superare la frammentazione tra risposte sanitarie, sociali e socio-sanitarie, introducendo il “Progetto di Vita“, uno strumento per garantire maggiore autonomia e una pianificazione personalizzata del percorso di vita.
La ministra Alessandra Locatelli ha sottolineato l’importanza dell’istruzione e dell’accessibilità, con investimenti in insegnanti di sostegno e trasporto dedicato per gli studenti con disabilità. Nel 2025, il Fondo unico per la disabilità, con una dotazione storica di 700 milioni di euro, finanzierà misure per l’autonomia, la comunicazione e l’inclusione lavorativa.
Il riconoscimento dei caregiver
Un altro tema cruciale è il riconoscimento dei diritti dei caregiver familiari, spesso invisibili nonostante il ruolo fondamentale che svolgono. Attualmente, manca una normativa organica per tutelare questi lavoratori. La proposta normativa in preparazione mira a definire tutele specifiche, risorse adeguate e diritti crescenti proporzionati al carico assistenziale.
Verso un cambiamento culturale
Le iniziative in corso, come la Carta di Solfagnano, siglata al G7 sulla disabilità, e i programmi di sostegno per valorizzare talenti e competenze, rappresentano passi significativi verso una società più inclusiva. Tuttavia, la strada è ancora lunga. Garantire la piena partecipazione delle persone con disabilità alla vita civile, sociale e lavorativa richiede uno sforzo collettivo per abbattere le barriere culturali, tecnologiche e fisiche che ancora limitano milioni di individui.
Come ha dichiarato Sonia Palmeri – HR & Disability Manager:
“Il 3 dicembre è una giornata simbolo, per aver sempre chiaro un concetto semplice: puntare su supporto e inclusione. Riflettete con me, quanto sarebbe più progredita la nostra società se ciascuno di noi diventasse ambasciatore di questo pensiero? Lavoriamo sodo, diamo l’esempio, agiamo per primi, nelle scuole, al lavoro, tra la gente, facciamo capire che le diverse abilità, tutte insieme, sono una GRANDE FORZA.”
Questa dichiarazione ci ricorda che il cambiamento culturale inizia da ciascuno di noi, con piccoli ma decisivi gesti di inclusione e sostegno nella vita quotidiana.
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