Il ruolo delle Agenzie nei processi di trasformazione del lavoro: il Manifesto di Assolavoro

La pandemia e la crescente instabilità politica mondiale, unitamente a mutamenti strutturali come il cambiamento delle aspettative nelle generazioni, l’evoluzione delle modalità di organizzazione del lavoro e l’urgenza di conciliare tempi di lavoro e personali, hanno prodotto e rischiano di intensificare effetti di ampia portata anche nel nostro Paese. Secondo una recente analisi di Confindustria – esclusivamente sulla base dei rialzi energetici – si ipotizza una minore crescita del PIL del 2,2% e del 3,2% cumulati nel biennio 2022-2023, con una perdita di occupazione tra i 383mila e 582mila occupati.

Ecco perché, nell’ambito di questi difficili cambiamenti che stanno interessando il mercato del lavoro, un’attenzione particolare va posta al supporto delle persone e ai loro percorsi di vita. La vision è quella di accompagnare la persona in tutte le fasi della sua carriera, non solo tra un’occupazione e l’altra, ma tra uno status e l’altro (occupazione, professione, formazione ecc.).
In questo contesto emerge il ruolo primario delle Agenzie per il lavoro, che offrono alle imprese una conoscenza profonda del mercato del lavoro e supportano i lavoratori nelle fasi di transizione delle loro vite, attraverso attività di upskilling e reskilling e un sistema articolato di welfare integrativo.

Assolavoro ha dedicato a questo delicato tema un intero Manifesto denominato “Le proposte delle agenzie per un lavoro di valore. Mercato del lavoro, flessibilità e politiche attive”, in cui analizza il ruolo determinante che le agenzie possono ricoprire nell’attuale contesto storico e lavorativo, dal punto di vista dei servizi, delle politiche attive e della formazione.

Leggi il Manifesto di Assolavoro.