Il futuro dell’Industria Farmaceutica: sfide ed opportunità
ITALIA COME PUNTO DI RIFERIMENTO NEL FARMACEUTICO
Nel panorama europeo, e più in generale globale, l’Italia si è consolidata tra i paesi leader nel settore farmaceutico, insieme a Germania e Francia. Secondo i dati del rapporto Farmindustria 2024, la produzione farmaceutica italiana ha raggiunto nel 2023 un valore di 52 miliardi di euro.
I NUMERI DEL SETTORE: PRODUZIONE E INVESTIMENTI
L’ industria farmaceutica italiana è diventata una delle eccellenze del Made in Italy, registrando una crescita continua e mantenendo una forte competitività sui mercati internazionali.
Nel corso del 2023, le imprese farmaceutiche hanno destinato circa 2 miliardi di euro in attività di ricerca e sviluppo (R&S), pari al 7% del totale degli investimenti in Italia e 1,6 miliardi di euro nella produzione. Tra il 2018 e il 2023, gli investimenti in R&S sono cresciuti di oltre il 20%, con un focus particolare su settori come i farmaci biotech, i vaccini, i plasmaderivati, le terapie avanzate e i farmaci orfani. Negli ultimi 5 anni c’è stata anche una crescita delle domande di brevetto farmaceutico del 35%, rispetto al +23% dei Big UE. Nel 2023 l’industria farmaceutica è arrivata a 52 miliardi di euro di valore della produzione, con oltre 49 miliardi derivanti dall’export nonostante l’aumento dei costi del 30% rispetto al 2021.
UN’AREA CHIAVE PER L’EXPORT ITALIANO
Il farmaceutico si posiziona come secondo settore italiano per saldo estero, con una quota di 17 miliardi di euro nel 2023. Con l’incremento della domanda di prodotti farmaceutici, cresce anche la necessità di servizi logistici specializzati per garantire la corretta conservazione e distribuzione dei farmaci. Tra il 2021 e il 2023, l’Italia ha conquistato il primato mondiale per crescita in valore delle esportazioni farmaceutiche, superando Stati Uniti e Germania.
Come ha dichiarato Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria: “È l’export che alimenta la produzione e che porta a registrare nuovi record. La quota dell’export farmaceutico sul totale delle esportazioni manifatturiere è passata dal 3,8% all’8,3% negli ultimi 20 anni.”
L’OCCUPAZIONE E IL WELFARE AZIENDALE
L’importanza del settore è evidente anche nel numero di posti di lavoro: si contano circa 70.000 persone, impiegate direttamente nell’industria farmaceutica, con il totale che sale a 153.000 includendo anche i fornitori diretti. Negli ultimi cinque anni, l’occupazione è cresciuta del 9%, rispetto a una media nazionale del 3%, con un’elevata presenza di donne, il 45% del totale, che ricoprono posizioni apicali. Per quanto riguarda l’occupazione giovanile, i lavoratori sotto i 35 anni sono aumentati del 20% negli ultimi cinque anni, con circa l’85% di loro che possiede un contratto a tempo indeterminato.
Le aziende del settore guardano al futuro, investendo in programmi di formazione continua per aggiornare le competenze del personale, con particolare attenzione alle nuove tecnologie, inclusa l’intelligenza artificiale, e alle normative in evoluzione.
Il settore farmaceutico è anche leader tra le industrie manifatturiere italiane per competitività, secondo i dati Istat, ed è attento alla qualità della vita lavorativa. Le aziende promuovono politiche di welfare, mirando al benessere psico-fisico dei dipendenti, al supporto della genitorialità e dei caregiver e alla valorizzazione della diversità . Inoltre, sono molti i progetti di responsabilità sociale e di alternanza scuola-lavoro, con particolare attenzione alla formazione degli studenti e allo sviluppo delle competenze necessarie per il futuro delle imprese.
LE PROFESSIONI PIÙ RICERCATE NEL SETTORE
Tra le figure professionali più richieste nel settore farmaceutico troviamo:
- Area produttiva: Produzione, Magazzino, Quality Assurance, Validazione, Quality Control.
- Area scientifica: Ricerca e Sviluppo (R&S), Affari Regolatori, Medica, Clinica, Farmacovigilanza, Medical Scientific Liaison e Medical Advisor.
- Area commerciale: Informazione Scientifica, Market Access, Marketing, Formazione.
Inoltre, ci sarà una crescente domanda di professionisti specializzati nello sviluppo della salute digitale, le cui competenze manageriali tradizionali andranno ad unirsi ad una solida conoscenza delle applicazioni di intelligenza artificiale.
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