Garanzia occupabilità lavoratori (GOL): una spinta per le politiche attive del lavoro

Nel contesto del PNRR, il governo italiano ha destinato importanti risorse per rafforzare l’occupabilità attraverso il programma Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL), che mira a coinvolgere disoccupati e inoccupati in percorsi personalizzati per il reinserimento nel mercato del lavoro. Finora, sono stati impegnati circa 2 miliardi di euro, ma solo il 44,8% di queste risorse è stato effettivamente programmato dalle Regioni, e la spesa sostenuta ammonta a meno di 70 milioni di euro. Nonostante questo andamento sia in linea con i tempi previsti, risulta evidente la necessità di accelerare l’utilizzo dei fondi per massimizzare l’efficacia delle politiche attive.

Un approccio personalizzato

Il programma GOL, come il precedente Garanzia Giovani, si basa su un modello personalizzato. I beneficiari vengono suddivisi in gruppi in base a specifiche esigenze attraverso metodologie di profilazione qualitativa e quantitativa. Ogni gruppo ha accesso a uno dei cinque percorsi di supporto:

1. Reinserimento lavorativo
2. Upskilling (aggiornamento delle competenze)
3. Reskilling (riqualificazione professionale)
4. Lavoro e inclusione
5. Ricollocazione collettiva

Questi percorsi vengono costruiti combinando diversi servizi in base alle necessità individuali e rappresentano i livelli essenziali delle prestazioni (Lep) che ogni lavoratore può richiedere.

Il ruolo chiave delle Regioni

L’attuazione di GOL è affidata alle Regioni e alle Province Autonome, che implementano i Piani di Attuazione Regionali (PAR), rispettando la cornice nazionale fissata dal Ministero del Lavoro. Nel 2023, sono stati ripartiti ulteriori 1,2 miliardi di euro, e ogni Regione ha l’obiettivo di coinvolgere specifici numeri di destinatari, formati totali e formati in competenze digitali. A livello nazionale, il programma mira a coinvolgere 3 milioni di persone, con l’obiettivo di formare 800.000 persone, di cui 300.000 con competenze digitali.

Le novità del 2024: tirocini e Terzo Settore

Recenti modifiche normative (Dlgs 150/2015 e Dl 48/2023) hanno ampliato la platea dei beneficiari, includendo anche percettori di indennità di disoccupazione e misure di contrasto alla povertà. Il tirocinio è stato valorizzato come attività utile e rendicontabile all’interno del programma, e un ruolo fondamentale viene riconosciuto agli Enti del Terzo Settore, specialmente per supportare i soggetti più vulnerabili.

Sfide e opportunità future

L’attuazione di GOL rappresenta un’opportunità senza precedenti per migliorare il mercato del lavoro italiano, soprattutto attraverso la combinazione di risorse significative e un approccio personalizzato. Tuttavia, per sfruttare appieno queste opportunità, è necessario un impegno rapido e deciso delle Regioni nell’aggiornamento dei propri PAR, in particolare per includere i beneficiari della misura Supporto per la formazione e il lavoro (SFL), sostitutiva del Reddito di Cittadinanza.

L’erogazione di quest’ultima misura prevede un’indennità di 350 euro mensili per un massimo di 12 mesi, ma richiede la partecipazione attiva a percorsi formativi e l’accettazione di offerte di lavoro, rafforzando l’idea che la formazione e l’inclusione lavorativa siano centrali nelle nuove politiche attive del lavoro.

Il programma GOL si presenta come una leva cruciale per migliorare l’occupabilità rappresentando una corsia preferenziale per accedere alle Selezioni  di Generazione Vincente e ai corsi di formazioni organizzati da Gevi Academy.

Fonte: Il Sole 24 Ore