Cassazione: I buoni pasto devono essere pagati anche in ferie?
Roberto Camera risponde alle domande degli utenti
Ho letto una sentenza di Cassazione che obbliga il datore di lavoro a pagare i buoni pasto anche quando i lavoratori sono in ferie.
La sentenza di Cassazione ha trattato due temi distinti: l’indennità di volo integrativa e i buoni pasto. I giudici sono stati molto precisi nell’affermare che l’indennità di volo, che è una forma di compenso legata alle mansioni specifiche svolte dal personale di volo, deve essere riconosciuta anche durante i giorni di ferie, in quanto parte integrante della retribuzione.
Ma cosa succede con i buoni pasto?
A differenza dell’indennità di volo, i buoni pasto non sono considerati una parte della retribuzione. I giudici spiegano che i buoni pasto sono strumenti che attribuiscono al lavoratore il diritto di usufruire di un servizio sostitutivo di mensa, ma non sono legati direttamente alla retribuzione ordinaria. Pertanto, non sono automaticamente erogabili durante i periodi di ferie, perché non costituiscono un elemento di compenso dovuto.
Buoni pasto: agevolazione assistenziale, non retribuzione
Va sottolineato che i buoni pasto sono visti come una “agevolazione di carattere assistenziale” e non come una quota di retribuzione in senso stretto. Questa distinzione rende il buono pasto un beneficio che viene concesso solo durante i giorni di lavoro effettivo, e non durante le ferie, salvo diversa previsione contrattuale.
In sintesi, la Cassazione non ha imposto ai datori di lavoro di pagare i buoni pasto durante le ferie, considerando questi strumenti come una forma di agevolazione e non una componente della retribuzione. Pertanto, l’obbligo di erogare i buoni pasto sussiste solo in caso di prestazione lavorativa.
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