Addetta alle pulizie e rapporto di lavoro: no alla prestazione autonoma
Da alcuni anni utilizziamo, come azienda, una signora delle pulizie (senza p.iva e pagata con ritenuta d’acconto) che opera per 3 ore a settimana. Il rapporto stipulato è come lavoratrice autonoma occasionale e quindi rientra nella categoria da dover comunicare obbligatoriamente all’ITL secondo la nuova normativa o meno?
Ritengo non corretto l’inquadramento previsto per la signora delle pulizie.
Due sono le caratteristiche di un lavoratore autonomo occasionale: l’alta professionalità, che permette al lavoratore di gestire autonomamente la propria attività lavorativa l’occasionalità della prestazione e cioè il fatto che la prestazione sia resa con discontinuità.
Inoltre, il lavoro autonomo occasionale è, generalmente, individuato per la realizzazione di progetti/obiettivi che si verificano una tantum.
Prevedere un rapporto autonomo occasionale per una qualifica bassa e per un periodo così lungo, non rispetta i predetti canoni e può essere disconosciuto dagli organi di vigilanza, con l’applicazione delle relative sanzioni ed il riconoscimento di un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Il lavoro autonomo occasionale è disciplinato dall’art. 2222 c.c., che così recita: “quando una persona si obbliga a compiere verso un corrispettivo un’opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente, si applicano le norme di questo capo …”.
Per altre informazioni o chiarimenti, non perdere gli altri contributi di Roberto Camera.
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