Assenza ingiustificata: Come procedere in caso di prolungamento delle ferie
Roberto Camera risponde alle domande degli utenti
Sono in un’azienda che applica il CCNL Alimentari industria. Un lavoratore ha richiesto, telefonicamente, di prolungare i giorni di ferie. La direzione non è d’accordo ma il lavoratore non è rientrato. Cosa devo fare?
Quando si gestisce un’azienda che applica il CCNL Alimentari Industria, è importante rispettare le normative in caso di assenza ingiustificata dei dipendenti. Ma cosa fare quando un lavoratore decide di prolungare le ferie senza l’approvazione della direzione?
La richiesta di prolungamento non autorizzata
Se un lavoratore richiede, ad esempio telefonicamente, di estendere il proprio periodo di ferie, la direzione ha la facoltà di accettare o rifiutare tale richiesta. Tuttavia, nel caso in cui la direzione rifiuti e il lavoratore decida comunque di non rientrare, si configura una situazione di assenza ingiustificata. Questa mancanza di rispetto delle regole può portare a serie conseguenze disciplinari.
Cosa prevede il CCNL alimentari industria
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per l’Industria Alimentare disciplina chiaramente le conseguenze di un’assenza prolungata non autorizzata. In base all’articolo 70 del CCNL Alimentari Industria, un lavoratore che si assenta senza la prescritta autorizzazione aziendale per più di due giornate lavorative consecutive può incorrere nella sanzione disciplinare del licenziamento per giusta causa.
Questa disposizione tutela l’azienda e stabilisce un chiaro limite, volto a scoraggiare comportamenti irresponsabili da parte dei dipendenti, che potrebbero arrecare danni al buon funzionamento dell’impresa.
Il procedimento disciplinare
Se il lavoratore non rientra dopo due giorni di assenza non autorizzata, l’azienda può avviare la procedura di contestazione disciplinare. La contestazione è un documento formale in cui l’azienda notifica al dipendente l’assenza ingiustificata e richiede delle spiegazioni. Non è obbligatorio procedere immediatamente con il licenziamento: il datore di lavoro ha la possibilità di valutare le eventuali giustificazioni del dipendente prima di prendere una decisione definitiva.
La contestazione disciplinare serve dunque a dare voce al lavoratore, che può giustificare la propria assenza (ad esempio, per motivi di salute improvvisi non comunicati in tempo). Solo dopo aver esaminato le giustificazioni presentate, l’azienda potrà decidere se adottare il provvedimento di licenziamento oppure optare per una sanzione meno severa.
Conclusione
In situazioni come quella descritta, è essenziale per l’azienda mantenere un comportamento professionale e rispettare i passaggi formali previsti dalla normativa. Il CCNL Alimentari Industria offre le linee guida necessarie per affrontare le assenze ingiustificate, garantendo che sia il lavoratore che il datore di lavoro agiscano in conformità con la legge.
Affrontare il problema con tempestività e attraverso le procedure previste può prevenire conflitti e assicurare che le regole interne vengano rispettate, contribuendo al corretto funzionamento dell’azienda.
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