Diritti dei Lavoratori: Quando è Consentito Rifiutare il Lavoro Notturno?

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Diritti dei Lavoratori: Quando è Consentito Rifiutare il Lavoro Notturno?

Quando un lavoratore può rifiutarsi di effettuare lavoro notturno?

Nel panorama normativo italiano, esistono precise disposizioni che delineano le situazioni in cui un lavoratore o una lavoratrice hanno il diritto di rifiutare il lavoro notturno. Questi parametri sono definiti nei dettagli dall’articolo 11 del decreto legislativo n. 66/2003 e dall’articolo 53 del decreto legislativo n. 151/2001.

Divieto al Lavoro notturno:

  • La lavoratrice è esente dall’obbligo di svolgere mansioni notturne durante il periodo che va dalla conferma della gravidanza fino al raggiungimento del primo anno di vita del neonato.

Non obbligo all’effettuazione del Lavoro notturno:

  • La lavoratrice che è madre di un figlio di età inferiore a tre anni o, in alternativa, il lavoratore padre che convive con la medesima.
  • La lavoratrice o il lavoratore che agiscono come l’unico genitore affidatario di un figlio che convive con loro, e che ha un’età inferiore a dodici anni.
  • La lavoratrice madre adottiva o affidataria di un minore, nei primi tre anni dalla sua introduzione nella famiglia, e comunque non oltre il dodicesimo anno di età, oppure il lavoratore padre adottivo o affidatario che convive con lei.
  • La lavoratrice o il lavoratore che ha l’onere di assistere un soggetto disabile, secondo quanto previsto dalla legge n. 104/1992. In merito all’interpretazione di “a proprio carico”, il Ministero del Lavoro ha chiarito che si riferisce ai beneficiari della Legge 104.

Autore

Roberto Camera
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Esperto di Diritto del Lavoro e relatore in convegni sulla gestione del personale. Ha creato, ed attualmente cura, il sito internet http://www.dottrinalavoro.it in materia di lavoro. (*Le considerazioni sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza)

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