Dimissione con “buonuscita” formalizzata con una lettera firmata dal lavoratore. È corretta come procedura?

Dimissione con “buonuscita” formalizzata con una lettera firmata dal lavoratore. È corretta come procedura?

Un nostro dipendente vuole andar via e, per questo, vorrebbe un “contributo” che l’azienda è favorevole a dare. Presenterà quindi una dimissione con preavviso più breve rispetto a quanto previsto dal Ccnl e gli abbiamo accordato una buonuscita di 6 mensilità. Vorremmo formalizzare tutto in una lettera da far firmare al lavoratore. È corretta la procedura?

Sarebbe preferibile stipulare un accordo di conciliazione in sede sindacale, in modo da contemperare una serie di prescrizioni:

  • con l’accordo, viene meno l’onere per il lavoratore di comunicare le dimissioni online;

  • la “buonuscita” può essere classificata come “incentivo all’esodo” ed essere decontribuita per l’azienda;

  • la definizione in sede cd. “protetta”, blocca eventuali ricorsi da parte del lavoratore.

Per maggiori informazioni leggi anche:

Covid-19: il sostegno al reddito da lavoro dipendente e la sospensione dei licenziamenti [E.Massi]

Il sostegno al reddito da lavoro dipendente e la sospensione dei licenziamenti: il punto sulle nuove disposizioni per datori di lavoro e dipendenti

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Roberto Camera
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Esperto di Diritto del Lavoro e relatore in convegni sulla gestione del personale. Ha creato, ed attualmente cura, il sito internet http://www.dottrinalavoro.it in materia di lavoro. (*Le considerazioni sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza)

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