Come avviene il calcolo delle 400 giornate nel Contratto intermittente?
La circolare del Ministero del Lavoro n. 35/2013 evidenzia che “il ricorso a prestazioni di lavoro intermittente è ammesso, per ciascun lavoratore con il medesimo datore di lavoro, per un massimo di 400 giornate di effettivo lavoro “nell’arco di tre anni solari. Ne consegue che il conteggio delle prestazioni dovrà essere effettuato, a partire dal giorno in cui si chiede la prestazione, a ritroso di 3 anni…”
In definitiva, si tratta di periodo mobile, che includerà tutte le giornate di lavoro (a prescindere dall’orario osservato) a partire dal giorno in cui si chiede la prestazione, a ritroso di 3 anni.
Detto limite non si applica ai settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo.
Ricordo, infine, che l’eventuale superamento delle 400 giornate produrrà la trasformazione del rapporto a tempo pieno ed indeterminato.
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2 Commenti
Sabrina Ciaranfi
Dicembre 29, 00:05Buonasera una domanda!ma se uno supera le 400 giornate prima della scadenza del contratto a chiamata,posso chiedere un contratto a tempo indeterminato?e’ il mio diritto?
Roberto
Gennaio 06, 13:12Sì, tenga presente che le 400 giornate vengono considerate in 3 anni mobili.